Quando e perché ha senso ritoccare le sopracciglia con un tatuaggio? Lo abbiamo chiesto all’esperto Marco Piccinin, make up artist tattoo, che già ci aveva spiegato cosa è il trucco permanente
(o semipermanente), la sua storia e le sue più moderne evoluzioni.
Secondo Piccinin, al di là delle mode, in particolare il tatuaggio
delle sopracciglia deve essere personalizzato e studiato su misura.
“Le sopracciglia sono rivelatrici della nostra
personalità, la sede delle espressioni del viso, per questo ci sono
figure professionali (truccatori dermopigmentatori) che utilizzano la
tecnica del trucco permanente per ritoccarle sapientemente”, spiega Piccinin.
In
quali casi ha senso intervenire con un tatuaggio? “Se il piano delle
sopracciglia è asimmetrico, se c’è un diradamento dei peli, se l’arcata
è irregolare, troppo sottile o inesistente; se sono di un colore
troppo chiaro…”. Cosa rende un tatuaggio alle sopracciglia perfetto?
“I tatuaggi alle sopracciglia potrebbero sembrare semplici da
realizzare, ma perchè siano perfette, belle da vedere, è fondamentale
essere maestri di tecniche di tatuaggio e di visagismo. La tecnica di
utilizzo per un effetto naturale è quella del tratteggio sfumato che permette di creare la nuova forma, appositamente studiata precedentemente, dell’ arcata sopraccigliare, con un effetto morbido
senza stacchi netti tra il disegno e la pelle”. vanno di moda le
sopracciglia folte. Ha senso ritoccare quelle fine per essere trendy?
“Non esiste una moda o un trend, anche perché il tatuaggio alle
sopracciglia è un lavoro da svolgere personalizzandole in base alla
morfologia del volto, ai tratti somatici, pertanto non soggetto ai
richiami della massa. Esiste solo il buon senso di chi effettua questa
meravigliosa professione”.
venerdì 15 agosto 2014
Sopracciglia tatuate: come averle al top
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lunedì 23 giugno 2014
Scrub allo zucchero di canna - rimedi naturali
Rituali fondamentali per la bellezza del nostro corpo, sono indispensabili anche per la bellezza del nostro viso: dopo i trattamenti quotidiani con latte detergente + tonico + crema idratante, almeno una volta la settimana sulla pelle del viso si deve effettuare una perfetta esfoliazione.
Prima di partire per il mare sarebbe opportunolevigare bene la pelle con uno scrub, in modo che l'abbronzatura risulterà più naturale ed uniforme.
Per ridare luminosità e freschezza al nostro viso non sempre troviamo lo scrub più adatto alla nostra pelle, perché troppo aggressivi oppure completamente inefficaci; inoltre, prova uno, prova un altro, alla fine svuotiamo il nostro portafoglio senza ottenere i risultati desiderati.
Perché non provare uno scrub fai da te, magari usando prodotti naturali e facilmente reperibili?
Sul web si trovano migliaia di ricette ed idee per realizzare a casa ottimi scrub, come questo profumato al limone che oltre a rendere morbida la pelle del viso la tonifica, eliminando anche i tanto odiati punti neri.
- la buccia grattugiata di un limone
- 1/2 bicchiere di zucchero (di canna o semolato)
- 1/2 bicchiere di olio d'oliva o di mandorle dolci
- 1/2 bicchiere di miele
In una ciotola mettete lo zucchero, la scorza di limone e mescolate bene; aggiungete a filo l'olio e lentamente mescolate per farlo assorbire bene dallo zucchero.
Appena il composto diventerà grumoso aggiungete il miele e mescolate bene per miscelare bene gli ingredienti: il composto non deve essere troppo liquido, deve somigliare alla sabbia bagnata.Mettete il composto in un recipiente con coperchio e fatelo riposare in frigo per un'ora.
Al momento dell'uso, pulite bene il viso , sciacquatelo con acqua calda ( se avete tempo, fate un bagno di vapore al viso) per aprire i pori e tamponate in modo da lasciar leggermente umido il viso; prendete lo scrub, applicatelo sul viso pulito, massaggiando delicatamente.
Lasciate in posa per una decina di minuti.
Trascorso il tempo risciacquate bene il viso con acqua tiepida, asciugate e applicate una buona crema nutriente.
Lo scrub va effettuato la sera prima di andare a dormire e si può ripetere anche due volte la
Precauzioni
Nel periodo estivo lo scrub più accurato va fatto una settimana prima dell'esposione al sole, perché la pelle assottigliandosi dopo il trattamento potrebbbe predisporsi ad eritemi e scottature; durante le vacanze e anche al ritorno va bene una leggera esfoliazione con uno scrub delicato, che, contrariamente a quanto si crede, non toglie via la nostra amata tintarella, ma solo le cellule morte.
Unico accorgimento: evitare di strofinare eccessivamente la pelle.
Lasciate in posa per una decina di minuti.
Trascorso il tempo risciacquate bene il viso con acqua tiepida, asciugate e applicate una buona crema nutriente.
Lo scrub va effettuato la sera prima di andare a dormire e si può ripetere anche due volte la
settimana.
Unico accorgimento: evitare di strofinare eccessivamente la pelle.
Lo zucchero non serve solo in cucina - quello di canna in particolare, è un esfoliante naturale grazie all'acido glicolico ed ha un effetto idratante sulla pelle perché cattura e trattiene l'umidità dall'esterno.
Lo zucchero ha i granuli più fini rispetto a quelli del sale ed è quindi indicato per le zone sensibili del corpo, come il viso: effettuato una volta alla settimana lo scrub delicato può essere applicato su pelle affetta da acne o eczema.
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domenica 8 giugno 2014
Acconciature Must: Hippie style
L’affascinante e soave mondo degli hippie, è sempre stato una specie di modello per tante ragazze e per tante case di moda, che hanno tentato di ricostruire lo stile in versione più modaiola e di alto livello. Sarà per la sempre crescente richiesta di riscoprire la natura, o per ricostruire i tempi che furono, ma la moda hippie non se ne è mai veramente andata.
Parlando di cose corte, ora è il momento migliore per utilizzare il pantaloncino in maniera raffinata. Nato legato a doppio filo col denim, quest’anno si distinguerà molto di più per l’utilizzo di sete, cotoni sofisticati, tela o jacquard. Se si è legate particolarmente al denim, ma si vuole attualizzarne l’utilizzo, un’iniezione di romanticismo e femminilità ce la daranno i colori pastello come il rosa, pesca, verde o limone.
Assicuratevi di indossare dei fiori nei capelli, o delle maxy fasce molto fantasiose. Agghindatevi poi con anelli molto diversi fra loro, su ogni dito oppure tanti braccialetti rumorosi ai polsi. Come completare il look? Via azeppe, boots, sneakers, chi più ne ha più ne metta, la parola d’ordine è “colore e comodità”.
Il forte richiamo agli anni ’70 è sempre presente, come quello per il grunge o rock, più popolare negli anni ’90; non mancheranno quindi shorts in denim, top all’uncinetto e maxifasce tra i capelli.
Parlando di cose corte, ora è il momento migliore per utilizzare il pantaloncino in maniera raffinata. Nato legato a doppio filo col denim, quest’anno si distinguerà molto di più per l’utilizzo di sete, cotoni sofisticati, tela o jacquard. Se si è legate particolarmente al denim, ma si vuole attualizzarne l’utilizzo, un’iniezione di romanticismo e femminilità ce la daranno i colori pastello come il rosa, pesca, verde o limone.
Assicuratevi di indossare dei fiori nei capelli, o delle maxy fasce molto fantasiose. Agghindatevi poi con anelli molto diversi fra loro, su ogni dito oppure tanti braccialetti rumorosi ai polsi. Come completare il look? Via azeppe, boots, sneakers, chi più ne ha più ne metta, la parola d’ordine è “colore e comodità”.
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giovedì 5 giugno 2014
Signorina Eleganza by Salvatore Ferragamo
Lussuosa, raffinata, elegante. Così la fragranza di Salvatore Ferragamo,Signorina Eleganza, che appare nello spot con una eterea e sensuale Anja Rubik. La modella, tra le top del momento, indossa un abito di seta rosa cipria chiuso sul davanti da un fiocco vezzoso.
Nello spot televisivo, presentato a Tokyo a febbraio e in onda anche sulle reti italiane, girato sotto l’occhio attento del fotografo Mario Sorrenti, Anja si muove con estrema sensualità e mostra il flacone dell’Eau de Parfum. La modella polacca, tra le top del momento, indossa un abito di seta rosa cipria chiuso sul davanti da un fiocco vezzoso. Ma c’è spazio anche per un accenno agli accessori firmati da Ferragamo.
A partire dalla borsa, la Verve (spring-summer 2014), tote soffice e dalle linee femminili, impreziosita da due piccoli gancini che fingono da chiusura delle due tasche laterali (1.490 euro). Altrettanto stilose le ballerine, modello Varina, già diventate un must-have per parecchie dive come Jessica Alba, Olivia Palermo, Jessica Hart. In vernice con fiocco Vara, emblema della casa di moda fiorentina, sono un’elegante reinterpretazione del modello icona della maison Ferragamo.
A partire dalla borsa, la Verve (spring-summer 2014), tote soffice e dalle linee femminili, impreziosita da due piccoli gancini che fingono da chiusura delle due tasche laterali (1.490 euro). Altrettanto stilose le ballerine, modello Varina, già diventate un must-have per parecchie dive come Jessica Alba, Olivia Palermo, Jessica Hart. In vernice con fiocco Vara, emblema della casa di moda fiorentina, sono un’elegante reinterpretazione del modello icona della maison Ferragamo.
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domenica 1 giugno 2014
I prodotti per capelli ricci necessari per avere una chioma perfetta
I prodotti per capelli ricci sono alleati indispensabili per domare una chioma ribelle e renderla perfetta. I capelli ricci sono soggetti a diverse problematiche, eccesso di volume, crespo incontrollabile e movimento poco definite. Tutti problemi che possono essere risolti in fase di detersione e styling utilizzando prodotti specifici e mirati. Shampoo e balsamo devono essere delicati, ma nutrienti, mentre spuma e crema disciplinante devono aiutare a sostenere il movimento naturale dei capelli senza appesantirli e appiattirli. Andiamo alla scoperta dei prodotti must have per chi ha una chioma riccia da gestire.
Low cost e facilmente reperibile la linea Ricci da Domare di Sunsilk che comprende shampoo, balsamo e crema disciplinante per una “terapia” completa. Gettonatissima la lineaCurl Conscious di Bumble & Bumble pensata per eliminare l’effetto crespo e agevolare il movimento delle ciocche. Per le amanti dei prodotti con INCI ok è da provare Aveda Be Curly, una linea pensata appositamente per far assaporare a tutte il “lato riccio” della vita.
Lo styling quando si parla di capelli ricci è fondamentale. Lo sa bene Franck Provost che ha creato la mousse professionale 24h Expert Boucles. Risultati simili, ma ad un prezzo ridotto, si possono ottenere con la Spuma Hydra-Ricci di Garnier, mentre per chi è costretta a combattere con l’effetto crespo consigliamo di provare la Curls Rock della linea Catwalk by Tigi. Se alle spume preferite i prodotti cremosi fanno al caso vostro il Perfect Curls di Jean Louis David e la Crème D’Huile Oléo-Curl di Kerastase nutre i capelli, li rende leggeri e definisce i ricci. Infine per ridare vita a capelli ricci stressati e rovinati sono molto efficaci leHydra Pearls di Nevo, una soluzione urto a base di oli di noci e piante.
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mercoledì 28 maggio 2014
Il make-up delle labbra
Innanzitutto è necessario creare una buona base con un fondotinta non troppo scuro la tonalità deve avvicinarsi molto al proprio incarnato per evitare un antiestetico effetto maschera e va reso omogeneo con un velo di cipria che permette di fissare al meglio la basa.
Con la matita scegliendone una di un colore non troppo diverso da quello del proprio viso, deve avere un effetto piuttosto naturale va seguito il contorno delle proprie labbra con un tratto sottile. Con il correttore va nascosto tale tratto passando poi un velo di cipria per fissare il tutto. Ora si userà una matita per il contorno labbra di una tonalità abbinata al rossetto prescelto. Con questo contorno labbra si deve tracciare un contorno un millimetro al di sopra di quello reale per ingrandire le labbra: raccomando di non esagerare perché l'effetto ottico svanisce se la distanza tra il reale contorno e quello tracciato ex novo risultasse esagerata. Appena ridisegnato il contorno si dovrà applicare il rossetto: meglio se lo si fa con un pennellino che permetterà di distribuire il colore in modo omogeneo e preciso. A questo punto si conclude loperazione dando un tocco di luce con un gloss trasparente che renderà le labbra più lucide e più carnose.
Bisogna avere un minimo di pratica con il make up per effettuare correttamente tutti i passaggi ed il costo dell'operazione varia a seconda del tipo di prodotti che si sceglie. Complessivamente si può andare da 20 euro in su: servono diversi prodotti di make up e se li si acquista di economici si può spendere attorno ai 20 euro ma se si va in profumeria si arriva a cifre ben diverse per poter comprare cipria, correttore, matita per labbra di due colori, rossetto e gloss. Si può anche evitare il passaggio del disegno del contorno con una matita che si avvicini al proprio incarnato e della cipria limitandosi ad usare una matita più chiara del rossetto ed un rossetto luminoso: in questo caso si abbattono i costi ma l'effetto finale sarà meno preciso di quello che si avrebbe seguendo tutti i passaggi sopra suggeriti.
In ogni caso consiglio di non esagerare soprattutto nel tracciare contorni troppo evidenti e troppo lontani da quelli reali visto che l'effetto finale potrebbe essere davvero esagerato soprattutto se si scelgono colori molto vistosi. La moderazione è sempre buona cosa quando si usa il make up.
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Trucco occhi da sera
Una caratteristica distintiva del trucco da sera è l'utilizzo di colori brillanti che fanno splendere la tua immagine. Questi colori dovrebbero donare una luce al proprio viso e tutte le attenzioni dovrebbero essere rivolte a valorizzare gli occhi e le labbra. Inoltre il trucco da sera dovrebbe essere in armonia con i vostri vestiti, accessori e acconciatura.
E' possibile dare sfogo alla vostra fantasia e utilizzare diversi colori, di ombretti o rossetti, per mostrare il vostro stile ed esprimere il vostro umore. Ma ci sono alcune regole da seguire per applicare il trucco da sera che vi faranno essere perfette sotto qualsiasi riflettore, vediamo un pò :
- Come base per il trucco serale scegliete un fondotinta che rimanga fresco per lungo tempo, corregga le imperfezioni della pelle e uniformi il colorito del vostro viso. Il tono del colore deve essere scelto in base alla luminosità del vostro viso.
- Per illuminare i punti ombra applicate il fard, come per gli zigomi e le guance. Scegliete un fard che sia di una tonalità più chiara e che venga uniformemente distribuito sulla pelle con un pennello largo.
- Quando applicate l'ombretto rispettate la seguente sequenza :
- Scegliete un ombretto con tonalità chiare se siete bionde e tonalità scure se siete scure.
- Potete usare ombretti di colori vivaci che accentuino la forma dell'occhio, donando all'occhio la massima espressività;
- Per dare un trucco in più applicate l'eyeliner intorno agli occhi.
- Per dare più uniformità, durante l'applicazione del mascara alle vostre ciglia, applicate un pò di fard. Per ottenere ciglia più lunghe e soffici applicate il mascara con un pennello morbido, con un movimento leggero dalla radice alle punte. Se volete un trucco ancora più deciso potete applicare un paio di ciglia finte sul bordo esterno dei vostri occhi.
- Quando applicate il rossetto sulle labbra scegliete un colore più espressivo se il trucco degli occhi è stato realizzato con colori tenui. In caso contrario, un colore più chiaro. Per il trucco serale i colori di rossetto più indicati sono : il rosa caldo o rosso. Eccoti pronta ad affrontare una bella serata!
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Rimedi naturali per avere denti bianchi
Il fumo, il caffè e il tè macchiano i denti, questo ormai è risaputo, anche con una igiene oraleaccurata aloni e macchie sono abbastanza comuni un pò in tutte noi, ma come fare per avere i denti bianchi senza rovinarli o irritare le gengive?
Come ostentare un sorriso perfetto senza prosciugare il portafogli con trattamenti dal dentista o comprare prodotti deluxe in farmacia e che a volte fanno più danno che altro.
Limone e bicarbonato sono prodotti perfetti per il nostro scopo, economici ed efficaci, ovviamente non dovete abusarne, prendete un bicchiere di acqua e mettete dentro il succo di limone e un bicchierino di bicarbonato, mescolate bene e usatelo per bagnare lo spazzolino, questo trattamento è efficace ma va fatto al massimo una volta al mese perchè è corrosivo.
Il succo di limone è anche utile, ad esempio ogni tanto potete sfregare mezzo limone sui denti è l’ideale per togliere aloni e macchie provocate dal fumo, sia sui denti che nelle mani. Nelle mani potete anche farlo più spesso, nei denti state attenti perchè il limone è molto corrosivo.
Se il vostro problema è il tartaro, mescolate un bicchiere di acqua con un cucchiaino di aceto di mele e fate degli sciacqui, va bene anche per le gengive infiammate.
Come ostentare un sorriso perfetto senza prosciugare il portafogli con trattamenti dal dentista o comprare prodotti deluxe in farmacia e che a volte fanno più danno che altro.
Il succo di limone è anche utile, ad esempio ogni tanto potete sfregare mezzo limone sui denti è l’ideale per togliere aloni e macchie provocate dal fumo, sia sui denti che nelle mani. Nelle mani potete anche farlo più spesso, nei denti state attenti perchè il limone è molto corrosivo.
Se il vostro problema è il tartaro, mescolate un bicchiere di acqua con un cucchiaino di aceto di mele e fate degli sciacqui, va bene anche per le gengive infiammate.
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L’importanza dell’acido ialuronico per la pelle
L’acido ialuronico è un componente naturale che si trova nei tessuti connettividel corpo umano. È in grado di rendere la pelle resistente e tonica, mentre la sua assenza, causata dall’invecchiamento, provoca la formazione di rughe e inestetismi.
È possibile eseguire trattamenti da chirurghi professionisti, oppure acquistare prodotti che lo contengono direttamente nelle profumerie.
Acido ialuronico da dove si estrae?
Al giorno d’oggi, grazie alle moderne tecnologie cosmetiche, l’acido ialuronico si estrae da un processo di fermentazione del grano che avviene in laboratorio, in modo economico e sicuro. Solubile in acqua, la sua formula è in grado di dare turgore e idratazione alla pelle. L’estratto si può anche comprare in alcune farmacie o erboristerie e, miscelandolo con dell’acqua, potete ottenere un gel fai da te.
Acido ialuronico: quanto costa?
A seconda dei trattamenti che si preferiscono e delle aree da trattare, il costo di questo prodotto può variare dai 200 ai 350 euro. Le creme e le fiale a base di acido ialuronico che si trovano in negozio hanno prezzi più accessibili.
Acido ialuronico: quando iniziare?
Si può iniziare a usare questo prodotto a partire dai 30 anni, per portarsi avanti, ma anche per fare meno fatica dopo.
Acido ialuronico: quando usarlo?
L’acido ialuronico non crea problemi all’organismo e si può usare anche per lunghi periodi.
Acido ialuronico: quanto dura?
L’effetto dell’acido ialuronico dura in media dai quattro ai sei mesi. Le variabili sono diverse: dal punto in cui viene iniettato e dallo stile di vita della persona. Ad esempio, se si fuma tanto e ci si espone spesso al sole, il prodotto viene assorbito più velocemente.
Acido ialuronico: dove si usa?
L’acido ialuronico viene utilizzato come “filler”, ossia come riempitivo per le rughe del viso e del naso o per ridare volume al contorno labbra, al seno e agli zigomi. Recentemente, si è cominciato a utilizzare anche per fare impacchi ai capelli e ridare loro massa e spessore. Inoltre, spesso si usa l’acido ialuronico anche per evitare la rinoplastica, quando serve solo un piccolo ritocco al naso, come alzarne la punta o nascondere una cicatrice. Questo trattamento è molto indicato per le rughe dellafronte e del contorno occhi (le odiatissime zampe di gallina). Può servire anche per riempire le rughe e i solchi in mezzo alle sopracciglia e per curare la pelle danneggiata dall’acne.
Acido ialuronico: tipi di trattamento
Questo prodotto si trova in diverse forme: in bustine, compresse, fiale, gel, gocce, creme o liquido per le iniezioni. Se ci si rivolge a un professionista, il trattamento viene eseguito senza anestesia con una crema o un gel, oppure attraversoinfiltrazioni con piccole iniezioni.
Effetti collaterali
Il trattamento con acido ialuronico non è doloroso e non comporta particolari effetti collaterali. Talvolta si può generare un lieve rossore, o un piccolo livido, che però scompare nel giro di pochi giorni. Durante la gravidanza è sconsigliato procedere con questo trattamento estetico.
È possibile eseguire trattamenti da chirurghi professionisti, oppure acquistare prodotti che lo contengono direttamente nelle profumerie.
Acido ialuronico da dove si estrae?
Al giorno d’oggi, grazie alle moderne tecnologie cosmetiche, l’acido ialuronico si estrae da un processo di fermentazione del grano che avviene in laboratorio, in modo economico e sicuro. Solubile in acqua, la sua formula è in grado di dare turgore e idratazione alla pelle. L’estratto si può anche comprare in alcune farmacie o erboristerie e, miscelandolo con dell’acqua, potete ottenere un gel fai da te.
A seconda dei trattamenti che si preferiscono e delle aree da trattare, il costo di questo prodotto può variare dai 200 ai 350 euro. Le creme e le fiale a base di acido ialuronico che si trovano in negozio hanno prezzi più accessibili.
Acido ialuronico: quando iniziare?
Si può iniziare a usare questo prodotto a partire dai 30 anni, per portarsi avanti, ma anche per fare meno fatica dopo.
Acido ialuronico: quando usarlo?
L’acido ialuronico non crea problemi all’organismo e si può usare anche per lunghi periodi.
Acido ialuronico: quanto dura?
L’effetto dell’acido ialuronico dura in media dai quattro ai sei mesi. Le variabili sono diverse: dal punto in cui viene iniettato e dallo stile di vita della persona. Ad esempio, se si fuma tanto e ci si espone spesso al sole, il prodotto viene assorbito più velocemente.
Acido ialuronico: dove si usa?
L’acido ialuronico viene utilizzato come “filler”, ossia come riempitivo per le rughe del viso e del naso o per ridare volume al contorno labbra, al seno e agli zigomi. Recentemente, si è cominciato a utilizzare anche per fare impacchi ai capelli e ridare loro massa e spessore. Inoltre, spesso si usa l’acido ialuronico anche per evitare la rinoplastica, quando serve solo un piccolo ritocco al naso, come alzarne la punta o nascondere una cicatrice. Questo trattamento è molto indicato per le rughe dellafronte e del contorno occhi (le odiatissime zampe di gallina). Può servire anche per riempire le rughe e i solchi in mezzo alle sopracciglia e per curare la pelle danneggiata dall’acne.
Acido ialuronico: tipi di trattamento
Questo prodotto si trova in diverse forme: in bustine, compresse, fiale, gel, gocce, creme o liquido per le iniezioni. Se ci si rivolge a un professionista, il trattamento viene eseguito senza anestesia con una crema o un gel, oppure attraversoinfiltrazioni con piccole iniezioni.
Effetti collaterali
Il trattamento con acido ialuronico non è doloroso e non comporta particolari effetti collaterali. Talvolta si può generare un lieve rossore, o un piccolo livido, che però scompare nel giro di pochi giorni. Durante la gravidanza è sconsigliato procedere con questo trattamento estetico.
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martedì 27 maggio 2014
Tagli capelli lunghi - la riga in centro
La tendenza per questo estate 2014 sono i capelli con la riga al centro: questo semplicissimo modo di acconciare la chioma è per stilisti e hairstylist è davvero tutto da copiare.. Assecondate la naturale piega dei vostri capelli privilegiando la scriminatura centrale e giocate con volumi e lunghezze diversi: dall’ultraliscio ai boccoli definiti, con capelli lunghi o cortissimi. Non dimenticatevi poi dichignon, code basse e semiraccolti. La riga in mezzo non è mai stata così fashion. Nella nostra gallery, 40 proposte capelli direttamente dalle passerelle delle sfilate realizzate per estate 2014.
E’ questo il diktat imposto dai maggiori stilisti e dai più quotati hairstylist per questo estate 2014. Non importa quanto siano lunghe le nostre chiome nè se si tratti di capelli dal finish liscissimo piuttosto che di voluminosi ricci ciò che conta è che la scriminatura sia in mezzo.
In passerella, la versione più “spontanea” e naturale è quella che lascia cadere le chiome libere e spettinate per un effetto casual che valorizza il colore e il taglio sfilato, come propone Cristopher Kane mentre mood grunge e dal sapore rock pervade le chiome di Saint Laurent. La più classica delle righe, quella al centro, subito si veste di nuovo carattere trasformandosi ad esempio in una microtreccia che fa da divisore per la capigliatura come per Custo Barcelona o si accompagna a ricci voluminosi e frisè come propone Just Cavalli. Campo libero anche per chignon e semiraccolti, lo propongono RoccoBarocco e Dolce e Gabbana. Se poi vi piace il fantasy perchè non osare con alcune ciocche passate davanti alle orecchie per un look elfico come quello proposto da da Guy Laroche?.
Il taglio netto al centro, la separazione dei capelli in maniera precisa mette perfettamente in risalto la forma e i lineamenti del viso. A chi sta meglio? Sicuramente a chi ha lineamenti regolari, un viso ovale o, perchè no, una mascella importante da voler valorizzare. Il modo più semplice per realizzarla è pettinare i capelli all’indietro e lasciarli ricadere. Spontaneamente si creerà alla sommità del capo una divisione che andrà definita utilizzando un pettine a denti larghi, il punto di riferimento ideale per tracciare una riga perfetta e dritta è l’incavo del naso. Uno dei tagli che meglio si addice alla riga al centro è il caschetto tornato in auge in questo estate 2014, ma anche capelli di media lunghezza e chiome lunghe non stonano di certo, è importante in ogni caso controllare l’effetto crespo. Un capello molto lungo con riga al centro può essere personalizzato di volta in volta passando dal liscio, come quello di Gwyneth Paltrow o di Bianca Balti , alle onde di Olivia Palermo.
E’ questo il diktat imposto dai maggiori stilisti e dai più quotati hairstylist per questo estate 2014. Non importa quanto siano lunghe le nostre chiome nè se si tratti di capelli dal finish liscissimo piuttosto che di voluminosi ricci ciò che conta è che la scriminatura sia in mezzo.
Il taglio netto al centro, la separazione dei capelli in maniera precisa mette perfettamente in risalto la forma e i lineamenti del viso. A chi sta meglio? Sicuramente a chi ha lineamenti regolari, un viso ovale o, perchè no, una mascella importante da voler valorizzare. Il modo più semplice per realizzarla è pettinare i capelli all’indietro e lasciarli ricadere. Spontaneamente si creerà alla sommità del capo una divisione che andrà definita utilizzando un pettine a denti larghi, il punto di riferimento ideale per tracciare una riga perfetta e dritta è l’incavo del naso. Uno dei tagli che meglio si addice alla riga al centro è il caschetto tornato in auge in questo estate 2014, ma anche capelli di media lunghezza e chiome lunghe non stonano di certo, è importante in ogni caso controllare l’effetto crespo. Un capello molto lungo con riga al centro può essere personalizzato di volta in volta passando dal liscio, come quello di Gwyneth Paltrow o di Bianca Balti , alle onde di Olivia Palermo.
Trattamento capelli con aceto di mele e acqua di rose
Per applicare l'impacco, imbevi nella soluzione un dischetto struccante o un batuffolo di cotone, quindi, dopo averlo strizzato per togliere l'eccesso di prodotto, frizionalo leggermente su tutto il cuoio capelluto, insistendo sullezone maggiormente unte. Tieni in posa il più possibile, se riesci anche per l'intera notte.
Trascorso il tempo necessario, risciaqua con cura e lava i capelli. Ripeti il trattamento una o due volte la settimana.
Trascorso il tempo necessario, risciaqua con cura e lava i capelli. Ripeti il trattamento una o due volte la settimana.
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Manicure & Pedicure
Le mani rappresentano la nostra personalità. Le unghie,
soprattutto se belle, sono sinonimo di cura e attenzione al proprio
aspetto fisico. Per questo motivo la manicure, negli ultimi anni, è
diventata fondamentale perché ti permette di rendere le mani splendide.
La pedicure è la cura dedicata ai piedi e alle unghie dei piedi. Una pedicure accurata e sistematica non solo è un atto di bellezza, ma è anche un aiuto nella prevenzione delle problematiche legate alla salute del piede.
La pedicure è la cura dedicata ai piedi e alle unghie dei piedi. Una pedicure accurata e sistematica non solo è un atto di bellezza, ma è anche un aiuto nella prevenzione delle problematiche legate alla salute del piede.
lunedì 26 maggio 2014
La pelle non invecchia, si ossida
Definizione di ossidazione:
In chimica, si dice che un elemento subisce ossidazione quando subisce una sottrazione di elettroni, che si traduce nell'aumento del suo numero di ossidazione. Ogni ossidazione avviene contemporaneamente ad una riduzione in un processo che prende il nome generico di ossido-riduzione, spesso abbreviato inredox.
Una reazione di ossido-riduzione (reazione redox) è una reazione nella quale una sostanza perde elettroni:
la sostanza quindi perdendo elettroni (si ossida), mentre un’altra sostanza li acquista (si riduce). La specie chimica che si ossida cede elettroni ed aumenta il numero di ossidazione (> n.o.).
La specie chimica che si riduce acquista quegli elettroni, diminuendo il numero di ossidazione (< n.o.).
Ovviamente la specie chimica che si ossida funge da riducente mentre, al contrario, quella che si riduce funge da ossidante.
Ossidarsi significa quindi avere una carica più positiva (+) di prima e Ridursi significa avere una carica più negativa (-) di prima.
Ossidazione e Riduzione avvengono sempre contemporaneamente, per il trasferimento di elettroni da un atomo ad un altro.
In una reazione ossido-riduttiva il bilancio delle cariche deve essere uguale a zero.
L’ossidazione nel nostro organismo:
Il metabolismo cellulare e l’eventuale attivazione di processi reattivi (quali, ad esempio, l’infiammazione) o di disintossicazione, conferiscono al sangue circolante la capacità di ossidare, ossia di strappare elettroni o atomi di idrogeno a certe specie chimiche.
Il cosiddetto stress ossidativo si origina quando l'equilibrio tra reazioni di ossidazione e riduzione nell'organismo è sbilanciato in favore dei processi che promuovono l'ossidazione.
La misurazione dell'ossidazione:
Il d-ROMs test, l'unico test raccomandato dalla comunità scientifica internazionale e dall'Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo, appare l'unico test attualmente disponibile per la valutazione dello stress ossidativo.
Una reazione di ossido-riduzione (reazione redox) è una reazione nella quale una sostanza perde elettroni:
la sostanza quindi perdendo elettroni (si ossida), mentre un’altra sostanza li acquista (si riduce). La specie chimica che si ossida cede elettroni ed aumenta il numero di ossidazione (> n.o.).
La specie chimica che si riduce acquista quegli elettroni, diminuendo il numero di ossidazione (< n.o.).
Ossidarsi significa quindi avere una carica più positiva (+) di prima e Ridursi significa avere una carica più negativa (-) di prima.
Ossidazione e Riduzione avvengono sempre contemporaneamente, per il trasferimento di elettroni da un atomo ad un altro.
In una reazione ossido-riduttiva il bilancio delle cariche deve essere uguale a zero.
L’ossidazione nel nostro organismo:
Il metabolismo cellulare e l’eventuale attivazione di processi reattivi (quali, ad esempio, l’infiammazione) o di disintossicazione, conferiscono al sangue circolante la capacità di ossidare, ossia di strappare elettroni o atomi di idrogeno a certe specie chimiche.
Il cosiddetto stress ossidativo si origina quando l'equilibrio tra reazioni di ossidazione e riduzione nell'organismo è sbilanciato in favore dei processi che promuovono l'ossidazione.
La misurazione dell'ossidazione:
Il d-ROMs test, l'unico test raccomandato dalla comunità scientifica internazionale e dall'Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo, appare l'unico test attualmente disponibile per la valutazione dello stress ossidativo.
venerdì 23 maggio 2014
Trucco viso al naturale
Se c’è una cosa che ho imparato in tutte le puntate di “Che Trucco!”che ho condotto, anche nell’ultima serie, è che il trucco non deve mai modificarci o stravolgerci ma coprire i difetti di un viso ed esaltarne i pregi.
E’ chiaro che poi dipende dalle occasioni ma se vi piace truccarvi non potete non imparare le basi del trucco naturale perché, per costruire qualsiasi make up, si parte da lì.
Quando saprete realizzare un trucco naturale alla perfezione vorrà dire che sarete in grado di fare qualsiasi altro make up perché quello naturale è il più complesso di tutti: c’è ma non si vede vedere.
La cosa fondamentale di questo trucco è la base che deve essere assolutamente leggera e impalpabile e come trovare questo effetto naturale? Semplice, usando un fondotinta liquido da stendere con le dita dal centro del viso verso l’esterno, poi applicate il correttore che toglie i segni di stanchezza ai vostri occhi e via con l’illuminante nei punti strategici del viso: occhi, zigomo e fronte.
Ora è il momento di un secondo fondotinta questa volta compatto, un prodotto molto leggero che dona al vostro viso quella naturalezza di cui abbiamo bisogno, lo potete stendere come fosse una terra con un pennello.
Ora applicate un fard rosa che dona sì colore alle vostre guance ma senza caricarle troppo, aggiungete poi un tocco di mascara e un po’ di gloss sulle labbra e il gioco è fatto. Molte di voi si sentiranno “nude” con questo make up per la serie: “Tutta questa fatica e il trucco non si vede!” ma è lì il bello, il trucco c’è ma non si vede!
E’ chiaro che poi dipende dalle occasioni ma se vi piace truccarvi non potete non imparare le basi del trucco naturale perché, per costruire qualsiasi make up, si parte da lì.
Quando saprete realizzare un trucco naturale alla perfezione vorrà dire che sarete in grado di fare qualsiasi altro make up perché quello naturale è il più complesso di tutti: c’è ma non si vede vedere.
La cosa fondamentale di questo trucco è la base che deve essere assolutamente leggera e impalpabile e come trovare questo effetto naturale? Semplice, usando un fondotinta liquido da stendere con le dita dal centro del viso verso l’esterno, poi applicate il correttore che toglie i segni di stanchezza ai vostri occhi e via con l’illuminante nei punti strategici del viso: occhi, zigomo e fronte.
Ora è il momento di un secondo fondotinta questa volta compatto, un prodotto molto leggero che dona al vostro viso quella naturalezza di cui abbiamo bisogno, lo potete stendere come fosse una terra con un pennello.
Ora applicate un fard rosa che dona sì colore alle vostre guance ma senza caricarle troppo, aggiungete poi un tocco di mascara e un po’ di gloss sulle labbra e il gioco è fatto. Molte di voi si sentiranno “nude” con questo make up per la serie: “Tutta questa fatica e il trucco non si vede!” ma è lì il bello, il trucco c’è ma non si vede!
Trucco: ora è anche semipermanente
Con il bel tempo, la piscina, il primo mare, viene voglia di essere sempre in ordine, magari anche truccate. Ma come? Con il trucco semipermanente, ad
esempio. Tornato di moda con prepotenza per l’importanza delle
sopracciglia, è anche usato per sottolineare il contorno labbra, o
schiarire alcune macchie del viso. Abbiamo chiesto a Marco Piccinin,
make up artist tattoo, quando questa arte antica nasce e con quali
tecniche si è evoluta.
“Le origini – racconta Piccinin – si perdono nella notte dei tempi. Le sue radici trovano riscontro nelle antiche tecniche di tatuaggio: sembra che le prime applicazioni siano state realizzate in Cina da attori del teatro che, recitando per mesi la medesima parte, onde evitare di truccare e struccare il viso tutti i giorni cercando di rifarlo sempre uguale, utilizzarono aghi legati ad un bastoncino di bambù, fissando nel volto elementi di trucco realizzati con polvere di radice tritata misto a elementi minerali per la colorazione (tatuaggio manuale)”.
Nei tempi moderni invece quale paese in occidente ha per primo trasformato il tattoo per scopi diversi?
“A Parigi, verso la fine degli anni ’60, si videro i primi approcci con questa nuova metodologia di applicazione del trucco sul volto, nello specifico labbra e sopracciglia, con l’uso di aghi collocati su di un bastoncino di legno di bambù. Questo veniva imbevuto di pigmenti e poi si picchiettava sulla zona da trattare bucando la zona interessata contemporaneamente con l’introduzione del colore, usando un martelletto ripetutamente, come cursore da spinta”. In Europa la tecnica era comunque stata importata da artisti orientali.
“Agli inizi degli anni ‘80 grandi maestri orientali del tatuaggio inflazionarono il mercato con colori a base vegetale, che non consentivano di raggiungere i risultati desiderati per l’instabilità cromatica e la limitata gamma di colori, spesso non adatti all’ incarnato europeo. Inoltre erano prodotti con una potenziale iperattività nelle allergie alle graminacee”. E’ dagli anni ’90 che invece si diffonde il trucco semipermanente come lo conosciamo.
“Le metodiche tribali appartenenti al tatuaggio si evolvono. Con l’ausilio di puntali e aghi (manuali e elettrici) è possibile impiantare sottocute pigmenti colorati seguendo dei tracciati precedentemente disegnati con lo scopo di valorizzare o correggere parti del viso o del corpo: contorno labbra, sopracciglia, infra cigliare, camouflage di macchie senili o vitiligine di piccola entità, cicatrici, colorazione dell’areola mammaria, piccole alopecie”. (La prossima settimana l’esperto indicherà consigli e trucchi del mestiere per un trucco semipermanente adatto e efficace).
“Le origini – racconta Piccinin – si perdono nella notte dei tempi. Le sue radici trovano riscontro nelle antiche tecniche di tatuaggio: sembra che le prime applicazioni siano state realizzate in Cina da attori del teatro che, recitando per mesi la medesima parte, onde evitare di truccare e struccare il viso tutti i giorni cercando di rifarlo sempre uguale, utilizzarono aghi legati ad un bastoncino di bambù, fissando nel volto elementi di trucco realizzati con polvere di radice tritata misto a elementi minerali per la colorazione (tatuaggio manuale)”.
Nei tempi moderni invece quale paese in occidente ha per primo trasformato il tattoo per scopi diversi?
“A Parigi, verso la fine degli anni ’60, si videro i primi approcci con questa nuova metodologia di applicazione del trucco sul volto, nello specifico labbra e sopracciglia, con l’uso di aghi collocati su di un bastoncino di legno di bambù. Questo veniva imbevuto di pigmenti e poi si picchiettava sulla zona da trattare bucando la zona interessata contemporaneamente con l’introduzione del colore, usando un martelletto ripetutamente, come cursore da spinta”. In Europa la tecnica era comunque stata importata da artisti orientali.
“Agli inizi degli anni ‘80 grandi maestri orientali del tatuaggio inflazionarono il mercato con colori a base vegetale, che non consentivano di raggiungere i risultati desiderati per l’instabilità cromatica e la limitata gamma di colori, spesso non adatti all’ incarnato europeo. Inoltre erano prodotti con una potenziale iperattività nelle allergie alle graminacee”. E’ dagli anni ’90 che invece si diffonde il trucco semipermanente come lo conosciamo.
“Le metodiche tribali appartenenti al tatuaggio si evolvono. Con l’ausilio di puntali e aghi (manuali e elettrici) è possibile impiantare sottocute pigmenti colorati seguendo dei tracciati precedentemente disegnati con lo scopo di valorizzare o correggere parti del viso o del corpo: contorno labbra, sopracciglia, infra cigliare, camouflage di macchie senili o vitiligine di piccola entità, cicatrici, colorazione dell’areola mammaria, piccole alopecie”. (La prossima settimana l’esperto indicherà consigli e trucchi del mestiere per un trucco semipermanente adatto e efficace).
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Trattamenti Viso
E’ molto importante ripristinare dolcemente la naturale
fisiologia della pelle, spesso compromessa dalla vita di tutti i
giorni, dagli inquinamenti atmosferici, dal sole o dalle nostre
irregolarità.
Favorire la rigenerazione delle strutture portanti e protettive, minimizzando i segni del tempo ed intervenire selettivamente con specifici trattamenti estetici per ogni tipo di pelle.
La pulizia del viso è considerata nel campo estetico il trattamento di base e serve a rimuovere dalla superficie cutanea le impurità.
Favorire la rigenerazione delle strutture portanti e protettive, minimizzando i segni del tempo ed intervenire selettivamente con specifici trattamenti estetici per ogni tipo di pelle.
La pulizia del viso è considerata nel campo estetico il trattamento di base e serve a rimuovere dalla superficie cutanea le impurità.
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Invecchiamento cutaneo
L’invecchiamento
cutaneo è causato da due fattori: i fattori endogeni e i fattori
esogeni. Scopri come contrastarli e affrontare al meglio i cambiamenti
della pelle.
Questo processo ha origine dai cambiamenti che avvengono all’interno del corpo con il passare dell’età ed è un processo del tutto naturale; col tempo la produzione di estrogeni diminuisce, il rinnovamento cellulare rallenta e la pelle perde di elasticità e tono, questo porta la pelle a invecchiare.
Nel corso degli anni inoltre la capacità del corpo di produrre collagene diminuisce e l’epidermide perde di densità, assottigliandosi. Un altro fattore che condiziona l’invecchiamento cutaneo è la capacità delle cellule basali di proliferare che col tempo si riduce con il conseguente assottigliamento dell’epidermide e un calo della sua efficacia protettiva. A diminuire è anche la sintesi cutanea di vitamina D, che si abbassa fino al 75%.
Invecchiamento cutaneo esogeno:
Questo tipo di invecchiamento è invece dovuto a fattori esterni. Stress, stanchezza, abitudini alimentari sbagliate, esposizione al sole e fumo influenzano moltissimo la condizione della pelle perché ne abbassano le difese immunitarie rendendo più difficile per il corpo contrastare i radicali liberi.
Tra queste l’esposizione al sole è forse la più dannosa per la pelledetta anche photoaging, in cui si include anche l’abbronzatura artificiale. Una prolungata esposizione al sole senza un’adeguata protezione porta a un precoce invecchiamento della pelle, il segno che distingue questo tipo di invecchiamento cutaneo è l’elastosi, una condizione degenerativa del derma. L’elastosi può essere causata anche da un’eccessiva esposizione ai raggi UVA. La cosa migliore in questo caso è una buona prevenzione, utilizzare un’efficace protezione solare prima di esporsi al sole è l’unica arma che abbiamo e, contrariamente a quanto molti pensano, l’utilizzo della protezione non previene l’abbronzatura, ma al contrario idratando e proteggendo la pelle i filtri solari permettono un’abbronzatura più sana e duratura.
Invecchiamento cutaneo endogeno:
Si definisce
endogeno un processo dovuto a fattori provenienti dall’interno di un
organismo, in questo caso significa che l’invecchiamento cutaneo
endogeno è causato da fattori biologici e non da fattori esterni.Questo processo ha origine dai cambiamenti che avvengono all’interno del corpo con il passare dell’età ed è un processo del tutto naturale; col tempo la produzione di estrogeni diminuisce, il rinnovamento cellulare rallenta e la pelle perde di elasticità e tono, questo porta la pelle a invecchiare.
Nel corso degli anni inoltre la capacità del corpo di produrre collagene diminuisce e l’epidermide perde di densità, assottigliandosi. Un altro fattore che condiziona l’invecchiamento cutaneo è la capacità delle cellule basali di proliferare che col tempo si riduce con il conseguente assottigliamento dell’epidermide e un calo della sua efficacia protettiva. A diminuire è anche la sintesi cutanea di vitamina D, che si abbassa fino al 75%.
Invecchiamento cutaneo esogeno:
Questo tipo di invecchiamento è invece dovuto a fattori esterni. Stress, stanchezza, abitudini alimentari sbagliate, esposizione al sole e fumo influenzano moltissimo la condizione della pelle perché ne abbassano le difese immunitarie rendendo più difficile per il corpo contrastare i radicali liberi.
Tra queste l’esposizione al sole è forse la più dannosa per la pelledetta anche photoaging, in cui si include anche l’abbronzatura artificiale. Una prolungata esposizione al sole senza un’adeguata protezione porta a un precoce invecchiamento della pelle, il segno che distingue questo tipo di invecchiamento cutaneo è l’elastosi, una condizione degenerativa del derma. L’elastosi può essere causata anche da un’eccessiva esposizione ai raggi UVA. La cosa migliore in questo caso è una buona prevenzione, utilizzare un’efficace protezione solare prima di esporsi al sole è l’unica arma che abbiamo e, contrariamente a quanto molti pensano, l’utilizzo della protezione non previene l’abbronzatura, ma al contrario idratando e proteggendo la pelle i filtri solari permettono un’abbronzatura più sana e duratura.
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Il rossetto per curare il cattivo umore e aumentare l'autostima
Colorare le labbra non è più solo un vezzo estetico. I rossetti sono il
barometrodell'umore e aumentano l'autostima, danno una sensazione da red
carpet anche se ci si trova al suprmarket e rendono elastiche,
protette, disegnate e di nuovo belle anche le labbra più provate e
sottili. La promozione del rossetto è della rivista tecnico-scientifica
Cosmetics and toletries science applied.
«Altro che semplici cosmetici - spiega Rachel Mallon, autore della rassegna - i lipstick esaltano espressioni, seduzione e femminilità e sono anche simbolo di emancipazione, oltre che di crisi economica tanto che nei periodi più bui le vendite dei lipstick aumentano».
Non sarà un caso, si legge nell'articolo, che negli Stati Uniti i rossetti registrino un incremento dell'11% negli ultimi dodici mesi, che gli americani pensano che absti un gloss per fsrli sentire come desiderano e che in Inghilterra il mercato dei prodotti per le labbra è aumentato dell'8% con vendite che toccano i 70 milioni di sterline. In make-up in Europa ha registrato un aumento del 2,4% nell'ultimo anno, trascinato da rossetti e smalti.
«Altro che semplici cosmetici - spiega Rachel Mallon, autore della rassegna - i lipstick esaltano espressioni, seduzione e femminilità e sono anche simbolo di emancipazione, oltre che di crisi economica tanto che nei periodi più bui le vendite dei lipstick aumentano».
Non sarà un caso, si legge nell'articolo, che negli Stati Uniti i rossetti registrino un incremento dell'11% negli ultimi dodici mesi, che gli americani pensano che absti un gloss per fsrli sentire come desiderano e che in Inghilterra il mercato dei prodotti per le labbra è aumentato dell'8% con vendite che toccano i 70 milioni di sterline. In make-up in Europa ha registrato un aumento del 2,4% nell'ultimo anno, trascinato da rossetti e smalti.
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Gambe affaticate: rimedi naturali
Con l’arrivo dell’estate le gambe e le caviglie diventano gonfie,
stanche e affaticate. Spesso anche una postura errata può indurre un
rigonfiamento nella parte più declive del corpo. Per le gambe affaticate
esistono rimedi naturali ma che hanno dei benefici immediati. Basta
davvero poco per avere gambe sempre in forma.
Rimedi per gambe stanche
Con l’arrivo dell’estate il caldo e la cattiva circolazione rendono le gambe, soprattutto nel sesso femminile, appesantite e gonfie. Il caldo influisce in modo negativo sulla circolazione, soprattutto sul microcircolo, con un’azione vasodilatatrice e inoltre la postura sbagliata e le tante ore in piedi o sedute con le gambe accavallate, aggravano questo fastidio alle gambe.
Per le gambe affaticate i rimedi sono vari e naturali. Bisogna, infatti, per alleviare il disagio cercare di muoversi spesso e cambiare posizione in modo da riattivare la circolazione. Questo porta degli effetti quasi immediati. Inoltre se il fastidio persiste è bene effettuare massaggi con creme rinfrescanti che aiutano a contrastare il disturbo. Il massaggio deve partire dalla punta del piede, con movimenti circolari e ascendenti perché, in questo modo, si aiuta il sangue a risalire verso il cuore. Ogni tanto è bene alternare il massaggio con dei pizzicotti, che sono stimolanti per la circolazione. Il gonfiore e la stanchezza alle gambe possono essere combattuti anche a tavola diminuendo i cibi salati, ricchi di condimeneto, e aumentando le quantità di frutti rossi e mirtilli, soprattutto, che irrobustiscono le pareti dei vasi. Ottimi sono anche gli integratori al mirtillo. Altro consiglio è praticare regolarmente dell’attività fisica di tipo aerobico: basta una passeggiata con un ritmo veloce di 15 minuti al giorno per avere dei benefici.
L’attività fisica
Praticare con regolarità uno sport e seguire un corretto regime alimentare, rappresentano per le gambe affaticate i rimedi più efficaci. L’attività sportiva aerobica è l’ideale per riattivare la circolazione del sangue, e deveessere praticata quotidianamente ma in modo graduale e senza sforzi. Una passeggiata di 15 minuti a passo svelto è una buona soluzione per le gambe affaticate.
Rimedi per gambe stanche
Con l’arrivo dell’estate il caldo e la cattiva circolazione rendono le gambe, soprattutto nel sesso femminile, appesantite e gonfie. Il caldo influisce in modo negativo sulla circolazione, soprattutto sul microcircolo, con un’azione vasodilatatrice e inoltre la postura sbagliata e le tante ore in piedi o sedute con le gambe accavallate, aggravano questo fastidio alle gambe.
Per le gambe affaticate i rimedi sono vari e naturali. Bisogna, infatti, per alleviare il disagio cercare di muoversi spesso e cambiare posizione in modo da riattivare la circolazione. Questo porta degli effetti quasi immediati. Inoltre se il fastidio persiste è bene effettuare massaggi con creme rinfrescanti che aiutano a contrastare il disturbo. Il massaggio deve partire dalla punta del piede, con movimenti circolari e ascendenti perché, in questo modo, si aiuta il sangue a risalire verso il cuore. Ogni tanto è bene alternare il massaggio con dei pizzicotti, che sono stimolanti per la circolazione. Il gonfiore e la stanchezza alle gambe possono essere combattuti anche a tavola diminuendo i cibi salati, ricchi di condimeneto, e aumentando le quantità di frutti rossi e mirtilli, soprattutto, che irrobustiscono le pareti dei vasi. Ottimi sono anche gli integratori al mirtillo. Altro consiglio è praticare regolarmente dell’attività fisica di tipo aerobico: basta una passeggiata con un ritmo veloce di 15 minuti al giorno per avere dei benefici.
L’attività fisica
Praticare con regolarità uno sport e seguire un corretto regime alimentare, rappresentano per le gambe affaticate i rimedi più efficaci. L’attività sportiva aerobica è l’ideale per riattivare la circolazione del sangue, e deveessere praticata quotidianamente ma in modo graduale e senza sforzi. Una passeggiata di 15 minuti a passo svelto è una buona soluzione per le gambe affaticate.
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Pelle secca: i rimedi naturali
La pelle del viso è la più esposta ai fattori ambientali e
climatici. Ciò comporta il rischio di danneggiare il film idrolipidico
che protegge la cute. Freddo e vento – uniti allo stress della vita
quotidiana e all’uso improprio di saponi e cosmetici – possono portare
ad avere una pelle secca e screpolata. I rimedi naturali a questo
spiacevole problema sono efficaci e – quel che più conta – davvero
economici.
Protezione fatta in casa La prima regola – specie se si ha una pelle sottile – è quella di bere molta acqua, in modo da aiutare l’epidermide a rimanere distesa e liscia. Il secondo accorgimento – prima di passare a rimedi specifici – è quello di evitare saponi troppo schiumogeni. Spesso sono inutili, oltre che troppo aggressivi.
Il trattamento di bellezza prosegue poi in cucina. O meglio, è proprio in cucina che possiamo trovare miele ed olio. Veri toccasana emollienti ed idratanti. Il miele può essere applicato come una maschera e lasciato agire sulla cute per almeno mezz’ora. Al termine sarà sufficiente detergersi con acqua fresca. L’olio extravergine di oliva (ma anche l’olio di cocco) è consigliabile in abbinamento al miele. Si prepara un po’ di questo composto mescolando le parti (si può riscaldare leggermente per facilitare la mescola) e si va poi ad applicare sul viso. Per combattere la pelle secca con rimedi naturali, possiamo inoltre preparare un vero e proprio latte detergente/idratante. È necessario far intiepidire 2/3 cucchiai di latte assieme ad un cucchiaino di olio d’oliva e/o olio di mandorle dolci. Non resta che mettere il preparato in un flacone e agitare. Un’altra soluzione curiosa volta a detergere e idratare, consiste nell’andare a mescolare del succo di melone (metà bicchiere) assieme alla stessa misura di latte intero e acqua minerale. Una volta dentro ad un flacone deve essere conservato in frigo e agitato bene prima di essere applicato. Per completare il percorso di benessere della nostra pelle, si può ottenere facilmente un tonico stimolante ideale per la cute secca. Basta unire 2 cucchiaini di tintura di calendula a 80/90 ml di acqua di rose. Mettere in un flacone di vetro (meglio scuro) e conservare al riparo dal calore. Si applica su collo e viso con del cotone. Contro l’invecchiamento Chi soffre di pelle secca, spesso ha una epidermide molto sottile e morbida. Purtroppo, per le ragioni che abbiamo detto, si tratta di una cute facile alle rughe d’espressione, alle screpolature e quindi all’invecchiamento precoce. Ecco perchè in casi di una squilibrata produzione di sebo, dobbiamo intervenire sulla pelle secca con rimedi naturali arricchenti e rigenerativi.
Protezione fatta in casa La prima regola – specie se si ha una pelle sottile – è quella di bere molta acqua, in modo da aiutare l’epidermide a rimanere distesa e liscia. Il secondo accorgimento – prima di passare a rimedi specifici – è quello di evitare saponi troppo schiumogeni. Spesso sono inutili, oltre che troppo aggressivi.
Il trattamento di bellezza prosegue poi in cucina. O meglio, è proprio in cucina che possiamo trovare miele ed olio. Veri toccasana emollienti ed idratanti. Il miele può essere applicato come una maschera e lasciato agire sulla cute per almeno mezz’ora. Al termine sarà sufficiente detergersi con acqua fresca. L’olio extravergine di oliva (ma anche l’olio di cocco) è consigliabile in abbinamento al miele. Si prepara un po’ di questo composto mescolando le parti (si può riscaldare leggermente per facilitare la mescola) e si va poi ad applicare sul viso. Per combattere la pelle secca con rimedi naturali, possiamo inoltre preparare un vero e proprio latte detergente/idratante. È necessario far intiepidire 2/3 cucchiai di latte assieme ad un cucchiaino di olio d’oliva e/o olio di mandorle dolci. Non resta che mettere il preparato in un flacone e agitare. Un’altra soluzione curiosa volta a detergere e idratare, consiste nell’andare a mescolare del succo di melone (metà bicchiere) assieme alla stessa misura di latte intero e acqua minerale. Una volta dentro ad un flacone deve essere conservato in frigo e agitato bene prima di essere applicato. Per completare il percorso di benessere della nostra pelle, si può ottenere facilmente un tonico stimolante ideale per la cute secca. Basta unire 2 cucchiaini di tintura di calendula a 80/90 ml di acqua di rose. Mettere in un flacone di vetro (meglio scuro) e conservare al riparo dal calore. Si applica su collo e viso con del cotone. Contro l’invecchiamento Chi soffre di pelle secca, spesso ha una epidermide molto sottile e morbida. Purtroppo, per le ragioni che abbiamo detto, si tratta di una cute facile alle rughe d’espressione, alle screpolature e quindi all’invecchiamento precoce. Ecco perchè in casi di una squilibrata produzione di sebo, dobbiamo intervenire sulla pelle secca con rimedi naturali arricchenti e rigenerativi.
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I piedi possono contrarre malattie della pelle di varia natura
Le malattie delle pelle sono molteplici e di varia natura. Alcune
sono gravi come il melanoma ed altre molto meno perché dovute a batteri,
virus, parassiti e funghi. Molte volte i veri nemici dei piedi e le
malattie della pelle che li colpiscono, sono i solarium, gli spogliatoi e
le piscine. Questi luoghi per l’affollamento e lo scarso igiene
facilitano la comparsa di micosi.
Le malattie che possono insorgere Nei piedi, le malattie della pelle che più frequentemente possono insorgere sono le micosi, i geloni, le verruche, i calli. Una pressione continua su un punto ristretto della pelle, provoca un indurimento di quest’ultima o callo. Per prevenire i calli sarebbe bene indossare scarpe comode e Dr.Sholl ha creato prodotti per un trattamento anti callosità che rende la pelle liscia e levigata, ad un costo di 8 euro.
Il freddo intenso può provocare i geloni che si localizzano tra le dita dei piedi. Si presentano con una chiazza di colore rosso, associata ad un intenso prurito quando la parte si riscalda. Sarebbe bene evitare esposizioni al freddo e proteggersi con caldi indumenti. Per i geloni si possono usare pomate come Vitigel e Essaven Gel. Le micosi sono malattie causate da funghi che vivono sulla pelle e si manifestano con chiazze che variano dal colore biancastro al bruno con un lieve prurito. La terapia è il trattamento locale con dei farmaci antimicotici come la crema Pivanazolo, ottima per la sua attività antibatterica. Una dermatosi che interessa gli spazi fra le dita della regione plantare è la disidrosi. E’ caratterizzata da una sudorazione eccessiva e possono formarsi delle vesciche di dimensioni diverse, che dopo alcuni giorni lasciano delle croste squamose. E’ consigliabile fare dei bagni con prodotti antisettici a base di acido borico. Sui piedi possono comparire anche le comunissime verruche che possono essere trattate con pomate o bruciate mediante azoto liquido. Come proteggere i nostri piedi Per proteggere i piedi dalle malattie della pelle sarebbe bene prendere delle precauzioni. Quando si frequentano piscine e palestre sarebbe bene indossare ciabatte anche sotto la doccia, non mettere pantofole altrui e mettere addosso calzini e scarpe che fanno respirare la pelle. E’ bene utilizzare per la doccia un detergente con pH 3,5 che aiuta ad eliminare i batteri ed i microbi. Un buon prodotto è Bionike Triderm Doccia Schiuma pH 3,5 ad un costo di circa 7 euro, adatto anche per pelli molto sensibili.
Le malattie che possono insorgere Nei piedi, le malattie della pelle che più frequentemente possono insorgere sono le micosi, i geloni, le verruche, i calli. Una pressione continua su un punto ristretto della pelle, provoca un indurimento di quest’ultima o callo. Per prevenire i calli sarebbe bene indossare scarpe comode e Dr.Sholl ha creato prodotti per un trattamento anti callosità che rende la pelle liscia e levigata, ad un costo di 8 euro.
Il freddo intenso può provocare i geloni che si localizzano tra le dita dei piedi. Si presentano con una chiazza di colore rosso, associata ad un intenso prurito quando la parte si riscalda. Sarebbe bene evitare esposizioni al freddo e proteggersi con caldi indumenti. Per i geloni si possono usare pomate come Vitigel e Essaven Gel. Le micosi sono malattie causate da funghi che vivono sulla pelle e si manifestano con chiazze che variano dal colore biancastro al bruno con un lieve prurito. La terapia è il trattamento locale con dei farmaci antimicotici come la crema Pivanazolo, ottima per la sua attività antibatterica. Una dermatosi che interessa gli spazi fra le dita della regione plantare è la disidrosi. E’ caratterizzata da una sudorazione eccessiva e possono formarsi delle vesciche di dimensioni diverse, che dopo alcuni giorni lasciano delle croste squamose. E’ consigliabile fare dei bagni con prodotti antisettici a base di acido borico. Sui piedi possono comparire anche le comunissime verruche che possono essere trattate con pomate o bruciate mediante azoto liquido. Come proteggere i nostri piedi Per proteggere i piedi dalle malattie della pelle sarebbe bene prendere delle precauzioni. Quando si frequentano piscine e palestre sarebbe bene indossare ciabatte anche sotto la doccia, non mettere pantofole altrui e mettere addosso calzini e scarpe che fanno respirare la pelle. E’ bene utilizzare per la doccia un detergente con pH 3,5 che aiuta ad eliminare i batteri ed i microbi. Un buon prodotto è Bionike Triderm Doccia Schiuma pH 3,5 ad un costo di circa 7 euro, adatto anche per pelli molto sensibili.
Depilazione: i 10 errori più comuni
E’ tempo di pensare seriamente alla depilazione. Anche le donne più
pigre, quelle che approfittano delle spesse calze invernali per
nascondere la folta peluria, a questo punto devono armarsi di coraggio e
scendere a patti con la bella stagione che impone gambe scoperte.
Vediamo insieme quali sono i più comuni errori nella depilazione e come
fare per correggersi.
1) Non esfoliare
Questo è davvero l’errore più comune. In genere non ci si pensa, ma l’esfoliazione è la migliore arma di difesa contro i peli incarniti. A prescindere dal metodo di depilazione scelto, è dunque opportuno scegliere un buon prodotto esfoliante (in commercio ve ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche) da utilizzare prima della depilazione e anche nei giorni successivi;
2) Sollevare le sopracciglia quando si tirano con la pinzetta
Tutti quelli che l’hanno provato lo sanno: depilare le sopracciglia non è una vera passeggiata di piacere. E’ facile, dunque, mettersi davanti allo specchio e sollevare l’arcata sopracciliare per estrarre i peli con la pinzetta; ci si convince di tirar via il pelo con più facilità e magari anche di provare meno dolore, ma i professionisti ci insegnano che in questo modo si rischia di sbagliare e fare danni. La forma delle sopracciglia così facendo non sarà mai perfetta. Rilassatevi, dunque, e pensate che è un supplizio che durerà solo pochi minuti!
La depilazione “definitiva”
3) Radersi le gambe al mattino
Sarà anche una cosa pratica ma non è molto consigliata. Radersi al mattino, magari facendo una doccia, si rivela una mossa non proprio furbissima. Le gambe, infatti, così come il viso, al risveglio sono gonfie e per tanto c’è la possibilità di lasciarsi sfuggire qualche pelo. Meglio depilarsi la sera;
4) Radersi le gambe facendo un bagno caldo
Anche radersi immerse in una vasca di acqua calda aiuta le gambe a gonfiarsi. Concedetevi un bagno caldo tutte le volte che volete però se avete in mente di depilarvi fatelo non appena vi sarete immerse nell’acqua;
5) Radersi con lo stesso rasoio all’infinito
Non è il caso di lesinare sui rasoi, questo vale soprattutto per le donne. Una stessa lama può essere utilizzata per un massimo di quattro volte, dopo di che si deve passare ad un nuovo rasoio. Questo perché le lame nuove radono meglio, non costringono a passare e ripassare sulla stessa zona più volte per falciare via la peluria, e scongiurano il rischio di rossori e senso di bruciore post rasatura;
Ceretta: come renderla più efficace e meno dolorosa
6) Non utilizzare la crema da barba radendosi le gambe con il rasoio
Se esiste ci sarà un motivo: la crema da barba, che si spalma sulla pelle prima della depilazione con la lama, ha un suo perché, molte donne lo dimenticano. Aiuta a proteggere la pelle a prevenire le irritazioni ed aiuta a rimuovere i peli qualche millimetro più in profondità;
7) Cerette troppo frequenti
Nel caso in cui facciate la ceretta ricordate: tra una e l’altra devono passare almeno quattro settimane. Bisogna infatti dare al pelo il tempo di diventare abbastanza lungo per poter essere tirato via. In caso contrario si rischia solo di danneggiare ed irritare la pelle;
8) Farsi la ceretta a casa improvvisando sulla tecnica
Non c’è niente di più sbagliato dell’avventurarsi con una ceretta fai da te senza avere la minima idea di come procedere. Quando ve la fate fare al centro estetico sembra facile: si stende la cera, si passa sopra la striscia in tessuto e si tira via. Beh, le cose sono un po’ più complicate di così. Dopo aver steso la striscia di velluto sulla ceretta, infatti, è necessario ricordarsi di tirarla nella direzione opposta al pelo. A meno che non si desiderino lividi e pelle irritata;
Come affrontare i giorni prima del ciclo
9) Farsi la ceretta nel periodo sbagliato del mese
La ceretta non è certo piacevolissima e lo strappo fa male, certo, ma ci sono periodi del mese in cui diventa davvero insopportabile. Pensateci la prossima volta che prenderete appuntamento con l’estetista per depilare l’inguine. Se l’appuntamento ricade nei giorni subito precedenti al ciclo mestruale rassegnatevi o cambiate data: tutti i cambiamenti ormonali, infatti, influiscono sulla percezione del dolore e in quei giorni la ceretta diventa un vero e proprio supplizio di Tantalo;
10) Fare la ceretta con la pelle vulnerabile
Nutrire ed idratare la pelle è importantissimo e la buona idratazione parte dall’applicazione quotidiana di una buona crema idratante. Nel caso della depilazione è da evitare per una settimana, quella prima della ceretta: gli esperti, infatti, dicono che fare la ceretta con la pelle eccessivamente idratata è rischioso in quanto la pelle sarebbe maggiormente sensibile e vulnerabile.
Questo è davvero l’errore più comune. In genere non ci si pensa, ma l’esfoliazione è la migliore arma di difesa contro i peli incarniti. A prescindere dal metodo di depilazione scelto, è dunque opportuno scegliere un buon prodotto esfoliante (in commercio ve ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche) da utilizzare prima della depilazione e anche nei giorni successivi;
2) Sollevare le sopracciglia quando si tirano con la pinzetta
Tutti quelli che l’hanno provato lo sanno: depilare le sopracciglia non è una vera passeggiata di piacere. E’ facile, dunque, mettersi davanti allo specchio e sollevare l’arcata sopracciliare per estrarre i peli con la pinzetta; ci si convince di tirar via il pelo con più facilità e magari anche di provare meno dolore, ma i professionisti ci insegnano che in questo modo si rischia di sbagliare e fare danni. La forma delle sopracciglia così facendo non sarà mai perfetta. Rilassatevi, dunque, e pensate che è un supplizio che durerà solo pochi minuti!
La depilazione “definitiva”
3) Radersi le gambe al mattino
Sarà anche una cosa pratica ma non è molto consigliata. Radersi al mattino, magari facendo una doccia, si rivela una mossa non proprio furbissima. Le gambe, infatti, così come il viso, al risveglio sono gonfie e per tanto c’è la possibilità di lasciarsi sfuggire qualche pelo. Meglio depilarsi la sera;
4) Radersi le gambe facendo un bagno caldo
Anche radersi immerse in una vasca di acqua calda aiuta le gambe a gonfiarsi. Concedetevi un bagno caldo tutte le volte che volete però se avete in mente di depilarvi fatelo non appena vi sarete immerse nell’acqua;
5) Radersi con lo stesso rasoio all’infinito
Non è il caso di lesinare sui rasoi, questo vale soprattutto per le donne. Una stessa lama può essere utilizzata per un massimo di quattro volte, dopo di che si deve passare ad un nuovo rasoio. Questo perché le lame nuove radono meglio, non costringono a passare e ripassare sulla stessa zona più volte per falciare via la peluria, e scongiurano il rischio di rossori e senso di bruciore post rasatura;
Ceretta: come renderla più efficace e meno dolorosa
6) Non utilizzare la crema da barba radendosi le gambe con il rasoio
Se esiste ci sarà un motivo: la crema da barba, che si spalma sulla pelle prima della depilazione con la lama, ha un suo perché, molte donne lo dimenticano. Aiuta a proteggere la pelle a prevenire le irritazioni ed aiuta a rimuovere i peli qualche millimetro più in profondità;
7) Cerette troppo frequenti
Nel caso in cui facciate la ceretta ricordate: tra una e l’altra devono passare almeno quattro settimane. Bisogna infatti dare al pelo il tempo di diventare abbastanza lungo per poter essere tirato via. In caso contrario si rischia solo di danneggiare ed irritare la pelle;
8) Farsi la ceretta a casa improvvisando sulla tecnica
Non c’è niente di più sbagliato dell’avventurarsi con una ceretta fai da te senza avere la minima idea di come procedere. Quando ve la fate fare al centro estetico sembra facile: si stende la cera, si passa sopra la striscia in tessuto e si tira via. Beh, le cose sono un po’ più complicate di così. Dopo aver steso la striscia di velluto sulla ceretta, infatti, è necessario ricordarsi di tirarla nella direzione opposta al pelo. A meno che non si desiderino lividi e pelle irritata;
Come affrontare i giorni prima del ciclo
9) Farsi la ceretta nel periodo sbagliato del mese
La ceretta non è certo piacevolissima e lo strappo fa male, certo, ma ci sono periodi del mese in cui diventa davvero insopportabile. Pensateci la prossima volta che prenderete appuntamento con l’estetista per depilare l’inguine. Se l’appuntamento ricade nei giorni subito precedenti al ciclo mestruale rassegnatevi o cambiate data: tutti i cambiamenti ormonali, infatti, influiscono sulla percezione del dolore e in quei giorni la ceretta diventa un vero e proprio supplizio di Tantalo;
10) Fare la ceretta con la pelle vulnerabile
Nutrire ed idratare la pelle è importantissimo e la buona idratazione parte dall’applicazione quotidiana di una buona crema idratante. Nel caso della depilazione è da evitare per una settimana, quella prima della ceretta: gli esperti, infatti, dicono che fare la ceretta con la pelle eccessivamente idratata è rischioso in quanto la pelle sarebbe maggiormente sensibile e vulnerabile.
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Pancia piatta? Assumi cibi anti-adipe
Pasqua e Pasquetta hanno "stimolato" l'uso della forchetta? Non siete
riusciti a fare a meno delle prelibatezze dei menu della festa? Ecco
qualche consiglio legato ad alcuni alimenti "bruciagrassi" che
potrebbero aiutarvi per tornare in forma.
Sedano - Composto soprattutto di acqua (circa il 90%), il sedano è noto per le sue proprietà anticolesterolo e antipertensive (sembra che la molecola responsabile sia la 3-n-butilfalide contenuta in questa verdura), diuretiche e digestive; inoltre, è ricco di sodio, potassio, fosforo, ferro e calcio, che lo rendono un remineralizzante naturale, e di vitamine C e K, in grado di apportare benefici alla coagulazione del sangue. Le più recenti ricerche in ambito scientifico hanno anche evidenziato la presenza nel sedano di un flavonoide, potente antiossidante: la luteolina.
Sedano - Composto soprattutto di acqua (circa il 90%), il sedano è noto per le sue proprietà anticolesterolo e antipertensive (sembra che la molecola responsabile sia la 3-n-butilfalide contenuta in questa verdura), diuretiche e digestive; inoltre, è ricco di sodio, potassio, fosforo, ferro e calcio, che lo rendono un remineralizzante naturale, e di vitamine C e K, in grado di apportare benefici alla coagulazione del sangue. Le più recenti ricerche in ambito scientifico hanno anche evidenziato la presenza nel sedano di un flavonoide, potente antiossidante: la luteolina.
Cavolfiori - Molto sazianti per l’alto
contenuto di fibre, sono ortaggi ottimi come integratori di vitamina C,
di antiossidanti (tra cui il sulforafano e la clorofilla), il
cavolfiore è anche un alimento antinvecchiamento. A basso indice
glicemico il cavolfiore riduce l’assorbimento dei grassi. Puoi usare i
cavolfiori cotti e frullati (a comporre una minestra brodosa) per
purificarti e ripristinare la funzionalità intestinale ed epatica dopo
periodi di cattiva alimentazione. Finocchio -
Carico, di vitamine e sali minerali, contiene fitoestrogeni, sostanze
estrogeniche naturali, che riequilibrano gli ormoni femminili,
contrastando anche l’accumulo di adipe a livello addominale. Questo
ortaggio agisce inoltre sul fegato e sui sistemi di disintossicazione
dell’organismo, regolarizzando e migliorando la funzione epatica.
Pomodoro - Povero ci calorie (solo 17
per 100 grammi), il pomodoro si adatta ad ogni dieta ed è
mineralizzante, vitaminizzante, digestivo (per la presenza di acidi
organici, che stimolano la digestione salivare e gastrica), ma
soprattutto è…gustoso. Dalle spiccate proprietà diuretiche, il pomodoro
è un ottimo depurativo, anche perché contiene zolfo. Pepe nero
- Grazie alla piperina, la sostanza responsabile del sapore piccante di
questa spezia, il pepe nero favorisce la produzione di succhi gastrici,
migliora l’assorbimento delle sostanze nutrienti presenti negli
alimenti introdotti nel nostro organismo, potenziando la termogenesi,
ovvero la produzione di calore nel corpo, processo che aiuta a bruciare
più calorie. Secondo recenti studi, inoltre, la piperina interferirebbe
con alcuni geni coinvolti nella nascita di cellule adipose,
ostacolandone la formazione e riducendo quindi la complessiva presenza
di grasso nella composizione corporea.
sabato 17 maggio 2014
La psoriasi: è una malattia infiammatoria cronica della pelle
La psoriasi è una patologia infiammatoria della cute, è una malattia cronica legata ad unfunzionamento alterato del sistema immunitario. E’ cronica e recidivante. Colpisce il 2 % circa della popolazione ed in egual modo uomini e donne. Ne sono interessati maggiormente i soggetti conpelle chiara rispetto a quelli con carnagione più scura.
La malattia si presenta sotto forma di chiazze eritematose di colore rosso ricoperte da squame secche e biancastre che spesso provocano prurito e bruciore. Queste lesioni interessano tutto il corpo ad eccezione delle mucose. Il fenomeno di Koebner è tipico della psoriasi, compaiono cioè lesioni in prossimità di zone colpite da traumi tipo bruciature e cicatrici.
Le cause della malattia non sono ancora del tutto note. Ci sono comunque fattori di rischio che possono portare allo sviluppo del disturbo. Ci sono poi altre condizioni, che pur non essendo fattori di rischio, fanno scatenare la psoriasi in pazienti predisposti.
Tra i fattori di rischio ricordiamo la predisposizione genetica per cui la patologia è ereditaria,cause infettive per cui si sviluppa la malattia a seguito di infezioni batteriche o virali, uno stile di vita sregolato e l’obesità ne aumentano il rischio e la “comorbilità” cioè la maggior probabilità di sviluppare la malattia per chi è affetto già da morbo di Crohn o da colite ulcerosa.
I sintomi possono comparire in modo improvviso o gradatamente, a seconda dei casi, e si classificano in secchezza della pelle (xerosi), desquamazione, eritema, ipercheratosi, pustole e fissurazioni. E’ spesso presente anche il prurito. Potrebbero verificarsi lesioni alle unghie e nel soggetto maschio anche nel glande. Sono più rari, ma comunque noti, problemi oculari e artritici.
L’andamento della malattia è altalenante tra riacutizzazioni e remissioni. Manifestandosi a livello cutaneo per molti pazienti diventa un problema psicologico che si ripercuote anche a livello di qualità della vita. Le forme della malattia sono diverse: a placche, guttata, pustolosa, invertita ed eritrodermica.
La psoriasi a placche (detta anche volgare) è la più diffusa, interessa una superficie corporea molto piccola ed è una forma lieve.
La psoriasi guttata è una forma un pò più severa rispetto alla precedente e interessa giovani e bambini. Si manifesta con lesioni di un cm al massimo che si localizzano principalmente su arti, viso e tronco. Si è notata una frequente manifestazione in concomitanza di tonsilliti e faringiti.
La psoriasi pustolosa è molto rara e generalmente preceduta da un’altra forma della malattia stessa.
La psoriasi invertita è più frequente in soggetti in sovrappeso e presenta zone eritematose e non squamose.
La psoriasi eritrodermica è tanto rara quanto grave. Predilige soggetti maschi e si manifesta intorno ai 50 anni, debilita in modo severo e ha complicanze anche gravi.
La diagnosi della malattia non è facile in quanto si basa sull’aspetto delle chiazze e sull’anamnesi e può essere facilmente confusa con eczema, dermatite atopica e sifilide.
L’andamento della malattia non è prevedibile e le forme si presentano diverse da caso a caso. Non esiste una cura definitiva e spesso le cure protratte per tempi lunghi causano pesanti effetti collaterali. Le modalità di trattamento variano dai trattamenti topici (anche del cuoio capelluto), alla fototerapia, ai farmaci, ai trattamenti sistemici.
Sono stati sperimentati di recente farmaci biologici come gli anticorpi monoclonali, le citochine, i fattori di crescita tissutali e le proteine di fusione.
La malattia si presenta sotto forma di chiazze eritematose di colore rosso ricoperte da squame secche e biancastre che spesso provocano prurito e bruciore. Queste lesioni interessano tutto il corpo ad eccezione delle mucose. Il fenomeno di Koebner è tipico della psoriasi, compaiono cioè lesioni in prossimità di zone colpite da traumi tipo bruciature e cicatrici.
Tra i fattori di rischio ricordiamo la predisposizione genetica per cui la patologia è ereditaria,cause infettive per cui si sviluppa la malattia a seguito di infezioni batteriche o virali, uno stile di vita sregolato e l’obesità ne aumentano il rischio e la “comorbilità” cioè la maggior probabilità di sviluppare la malattia per chi è affetto già da morbo di Crohn o da colite ulcerosa.
I sintomi possono comparire in modo improvviso o gradatamente, a seconda dei casi, e si classificano in secchezza della pelle (xerosi), desquamazione, eritema, ipercheratosi, pustole e fissurazioni. E’ spesso presente anche il prurito. Potrebbero verificarsi lesioni alle unghie e nel soggetto maschio anche nel glande. Sono più rari, ma comunque noti, problemi oculari e artritici.
L’andamento della malattia è altalenante tra riacutizzazioni e remissioni. Manifestandosi a livello cutaneo per molti pazienti diventa un problema psicologico che si ripercuote anche a livello di qualità della vita. Le forme della malattia sono diverse: a placche, guttata, pustolosa, invertita ed eritrodermica.
La psoriasi a placche (detta anche volgare) è la più diffusa, interessa una superficie corporea molto piccola ed è una forma lieve.
La psoriasi guttata è una forma un pò più severa rispetto alla precedente e interessa giovani e bambini. Si manifesta con lesioni di un cm al massimo che si localizzano principalmente su arti, viso e tronco. Si è notata una frequente manifestazione in concomitanza di tonsilliti e faringiti.
La psoriasi pustolosa è molto rara e generalmente preceduta da un’altra forma della malattia stessa.
La psoriasi invertita è più frequente in soggetti in sovrappeso e presenta zone eritematose e non squamose.
La psoriasi eritrodermica è tanto rara quanto grave. Predilige soggetti maschi e si manifesta intorno ai 50 anni, debilita in modo severo e ha complicanze anche gravi.
La diagnosi della malattia non è facile in quanto si basa sull’aspetto delle chiazze e sull’anamnesi e può essere facilmente confusa con eczema, dermatite atopica e sifilide.
L’andamento della malattia non è prevedibile e le forme si presentano diverse da caso a caso. Non esiste una cura definitiva e spesso le cure protratte per tempi lunghi causano pesanti effetti collaterali. Le modalità di trattamento variano dai trattamenti topici (anche del cuoio capelluto), alla fototerapia, ai farmaci, ai trattamenti sistemici.
Sono stati sperimentati di recente farmaci biologici come gli anticorpi monoclonali, le citochine, i fattori di crescita tissutali e le proteine di fusione.
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